L’11 marzo prossimo, secondo le previsioni, la Fondazione diocesana ComunitàServizi avrà utilizzato per intero i 290mila euro che la diocesi aveva ricevuto dalla Conferenza episcopale italiana per gli interventi caritativi legati all’emergenza sanitaria. Un tesoretto che, su iniziativa del vescovo Marimo, era servito per dare vita nel maggio scorso al fondo “Insieme per ripartire”, gestito appunto da ComunitàServizi.

Da quella data di marzo in poi il fondo potrà però ancora avvalersi dei 120.681,92 euro raccolti grazie alle offerte di singoli cittadini, di gruppi ed associazioni e grazie alla colletta diocesana di Avvento promossa nelle parrocchie il 13 dicembre scorso.

Esaminando in dettaglio come sono stati utilizzati finora queste risorse, il Centro d’ascolto diocesano ha erogato 168.642,73 euro aiutando numerosi singoli e famiglie a far fronte ad affitti, utenze domestiche, spese sanitarie e corsi di formazione professionale.

Un fronte “caldo” e che la perdurante crisi sanitaria ed economica non aiuta ad attenuare. “Stiamo vivendo una situazione di crescente richiesta – spiega il direttore della Caritas diocesana Alessandro Barabino – e per poter adeguare il servizio alle esigenze attuali stiamo pensando a una riorganizzazione del Centro d’ascolto”. Una realtà che, nella nuova sede di via dei Mille nel centro pastorale “Città dei Papi”, ha facilitato l’accessibilità ai propri uffici, frequentati giornalmente da un numero consistente di persone.

Ai 168.642 euro sopra citati, vanno aggiunti gli 8.574 erogati prima dell’istituzione del fondo “Insieme per ripartire”. La mensa di fraternità, in via De Amicis, e l’emporio solidale, in via Romagnoli, sono stati beneficiati dell’acquisto di alimenti per complessivi 29.133,63 euro.

L’emporio funziona regolarmente tre giorni alla settimana, mentre la mensa al momento è ancora nell’impossibilità di erogare i pasti ai tavoli e deve limitarsi a distribuire solo pranzi da asporto. La speranza del direttore Marco Giana è di poter riprendere anche il tradizionale (e ormai fermo da un anno) servizio serale, con l’aiuto dei volontari, quando le condizioni sanitarie lo permetteranno.

Regolarmente aperto invece il centro di accoglienza notturna in via Guidobono mentre, dal dicembre scorso, è stato attivato il servizio di accoglienza per l’emergenza freddo nei locali della Casa del volontariato di via san Lorenzo, messi a disposizione dal Comune.

L’altra grande fetta delle erogazioni riguarda i Centri di ascolto parrocchiali della Caritas, che seguono capillarmente molte famiglie del territorio diocesano. Nello specifico, 12.000 euro al Cda di san Francesco da Paola in Savona, 7,200 a quello di Valleggia (vicaria di Vado), 4.800 a Varazze, Savona San Paolo e Savona Santissima Trinità, 2.400 a quelli di Cogoleto e del Finalese: quest’ultimo ha come nuovo assistente spirituale il sacerdote Athanase Bavugirije, viceparroco di Finalborgo.

Le altre realtà caritative che hanno usufruito del fondo “Insieme per ripartire” sono state la conferenza diocesana di san Vincenzo, con 8.000 euro, la Comunità di sant’Egidio con 6.000, l’associazione comunità “Papa Giovanni XXIII” con 6.232, il Centro aiuto alla vita con 2.000 e il Consultorio familiare di Savona, con 2.400. 1.231,28 euro, infine, sono serviti per l’acquisto di mascherine chirurgiche per utenti, volontari, e dipendenti della Caritas e della Fondazione.

Resta sempre possibile fare una donazione all’Iban:

IT05S0503410600000000012497

intestato a Fondazione diocesana ComunitàServizi onlus con la causale: Fondo diocesano di solidarietà “Insieme per ripartire”.

Le erogazioni liberali possono essere detratte dall’imposta ai sensi dell’art. 15 del TUIR o in alternativa (con norma più favorevole) posso essere detratte in base all’art. 83 comma 1) del D. Lgs 117/2017 (codice del Terzo Settore). Per beneficiare di questa opportunità è necessario che le erogazioni siano effettuate esclusivamente tramite versamenti che ne garantiscano la tracciabilità, quindi con bonifico (bancario o postale) oppure bancomat, carte di credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari.

Per chi desidera comunque effettuare l’offerta in contanti o per ulteriori chiarimenti si può contattare l’amministrazione della Fondazione, inviando un’e-mail ad info@comunitaservizi.org o telefonando al numero 019/8389638.