Notizie storiche sulla Diocesi di Savona

La presenza di un vescovo nel territorio di Savona viene già attestata nel 680, quando Benedetto, episcopus vadensis, sottoscrisse un documento del papa Agatone. In base a indizi si può ipotizzare una sede vescovile nella Sabatia a partire dal 643. Gli anni 825, 864 e 887 portano notizie della sede vescovile chiamata talvolta vadensis, talvolta saonensis, a seconda del luogo in cui venivano rogati gli atti ufficiali, almeno secondo la più accreditata ipotesi storica. I documenti imperiali del 992 e seguenti offrono più precise informazioni in merito alla sede vescovile e insieme ad atti notarili citano la presenza di enti religiosi nell’XI e nel XII secolo da Finale a Cogoleto e oltre l’Appennino: la cattedrale sul Priamàr con il Capitolo dei Canonici, i monasteri maschili e femminili, gli ospizi per pellegrini e per malati.

Originariamente la Diocesi era suffraganea dell’Arcidiocesi di Milano. A questo proposito in una relazione del 1839 di monsignor De Mari si ipotizza che l’istituzione della Diocesi medesima si possa datare a prima del VII secolo, poiché la tradizione affermava che il vescovo di Savona partecipò all’ordinazione di sant’Ambrogio. Nel Medioevo vescovo insigne fu il beato Ottaviano (1119 – 1128), che portò a Savona il vero spirito della riforma gregoriana. Proseguì e rafforzò la presenza dei religiosi, soprattutto nel campo dell’istruzione e dell’educazione dei giovani. Fu molto vicino ai poveri e contribuì non poco allo sviluppo del libero Comune. Il ‘500, secolo di tristezze e abbandono per Savona, dopo il felice periodo roveresco (con Sisto IV, sul soglio pontificio dal 1471 al 1484, e Giulio II dal 1503 al 1513) registra la consolatrice apparizione nella valle del Letimbro (18 marzo 1536) della Beata Vergine Maria, ambasciatrice di grazia e misericordia.

A partire dal 1528 con la costruzione della fortezza sul Priamàr furono abbattuti gli edifici del centro storico, compresi oratori, monasteri e ospedali. L’antica cattedrale di Savona fu definitivamente abbattuta nel 1595 e venne scelta provvisoriamente come cattedrale la Chiesa San Pietro. Nel 1550 il capitolo entrò in possesso della Chiesa San Francesco, successivamente demolita per far posto alla nuova cattedrale, consacrata nel 1605. Sul territorio della Diocesi di Savona importante fu la presenza dei religiosi per l’educazione e la formazione: nella città i francescani (già a partire dalla seconda metà del XIII secolo), i carmelitani, gli scolopi, i gesuiti, i missionari di San Vincenzo de’ Paoli; a Varazze i domenicani, i carmelitani al Deserto; a Finale gli olivetani, gli agostiniani gerolimini e i barnabiti.

Tra i monasteri femminili che presero dimora in nuove sedi si registrano le carmelitane di santa Teresa (1623), dedite alla clausura, e le suore della Purificazione di Maria Santissima, che, con l’appoggio dei gesuiti, iniziarono nel 1666 la vita religiosa consacrata fuori dalla tradizionale clausura e si dedicarono alla preghiera, all’assistenza, alla formazione e all’insegnamento alle fanciulle. Agli inizi dell’Ottocento la Diocesi entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell’Arcidiocesi di Genova.

Notizie storiche sulla Diocesi di Noli

Con la bolla dell’8 dicembre 1238 papa Gregorio IX manifestava il suo intendimento di esimere Noli dalla dipendenza del vescovo di Savona ed erigerla a Diocesi autonoma, ricavandone il territorio da una parte della Diocesi di Savona. Durante una solenne assemblea nella Cattedrale San Paragorio il 26 ottobre 1239 il vescovo designato Guglielmo Contardi, che era anche vescovo di Brugnato, in Val di Vara, approvò, insieme ai notabili della città e al delegato papale, la costituzione della nuova Diocesi, poi ratificata il 24 aprile 1245 da papa Innocenzo IV, che la rese suffraganea della Diocesi genovese, a differenza di Savona, da sempre suffraganea di Milano.

Nel 1427 fu eletto vescovo Marco Vegerio, savonese francescano, zio del futuro papa Sisto IV. Il 24 gennaio 1502 le Diocesi di Savona e di Noli furono unite aeque principaliter, cioè conservando ciascuna la propria personalità giuridica. Tutto questo durò tuttavia per breve tempo, poiché nel 1503 fu eletto un amministratore apostolico solo per Noli. Nel 1572 il vescovo di Noli, Leonardo Trucco, trasferì la cattedrale dall’antica Chiesa San Paragorio in San Pietro. Le due Diocesi furono nuovamente unite aeque principaliter il 25 novembre 1820.

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