Ricorrono in questo 2020 i 70 anni della Costituzione Apostolica Munificentissimus Deus di Pio XII nella quale è contenuta la formula del dogma: Maria, “superando la corruzione del sepolcro, vinse la morte, come già il suo Figlio, e fu innalzata in anima e corpo alla gloria del cielo, dove risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei secoli”.
La formula sobria del dogma evidenzia la grande questione, che sta al centro della festa solenne di oggi e che, soprattutto, è da sempre la grande questione dell’uomo, e cioè la questione della morte:
– Maria è “la donna vestita di sole”, che partorisce il Figlio che sconfigge il drago;
– quel Figlio “è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti”;
– Maria è la Donna-Chiesa che riconosce l’opera di Dio, che “ha spiegato la potenza del suo braccio” e ha vinto per sempre la morte.
La festa grande di oggi, allora, dice una verità non diversa da quella attestata dal vangelo della scorsa domenica: il camminare di Gesù sulle acque e le sue parole (“coraggio, sono io, non abbiate paura!”) sono profezia della sua Pasqua, che sconfigge per sempre la morte. Come scrive il Papa: “la risurrezione del Signore ha già penetrato la trama nascosta di questa storia, perché Gesù non è risuscitato invano. Non rimaniamo al margine di questo cammino della speranza viva!” (EG 278). Se Cristo è Risorto, ci è data la forza per allontanarci dalla “tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e varo” (EG 2) e che genera inevitabilmente “uno stile di Quaresima senza Pasqua” (EG 6).
Ed è significativo che di fronte a un mistero così glorioso gli approcci siano inevitabilmente diversi. E tra questi non va trascurato quello dell’Oriente, che parla della Dormizione di Maria. Non a caso, il genio dell’artista (penso in particolare a Giotto e al ciclo mariano della Cappella degli Scrovegni a Padova) sa cogliere la complementarietà degli approcci, l’assunzione e la dormizione, Raffigurandoli entrambi. Perchè solo con sguardi diversi, ma convergenti, possiamo intra-vedere il Mistero!
Ma un’ultima sulla nostra Cattedrale, dedicata alla Vergine Assunta. Sogno che sia sempre più figura della Chiesa di Dio che è in Savona, luogo di vita. Anche per questo desidero quest’anno valorizzarla particolarmente: qui aprire il Sinodo, il 21 febbraio; qui inizieremo la Scuola della Parola, il 6 novembre; e qui terremo altri incontri. Perchè davvero il cammino della nostra Chiesa sia custodito e accompagnato da Maria.