La Cappella Sistina di Savona (© Sissi Campanella)

Henri Cartier Bresson soleva dire: “Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore”. Così Sissi Campanella immortala persone, panorami (come la Cappella Sistina nella foto), ombre o riflessi nei suoi sessanta, settanta scatti amatoriali al giorno. Sissi è la sorella mezzana del noto soprano lirico Linda e della pittrice per passione Franca, figlie di genitori creativi e amanti dei presepi, il papà, e dell’”arte maggiore”, la mamma.

Lavora come educatrice professionale nella cooperativa sociale Progetto Città, cofondata da lei medesima insieme ad altre persone, ma spessissimo la si può vedere “armata” del suo cellulare Samsung (meno frequentemente della sua Nikon, con annessi obiettivi e filtri) per fotografare “tante cose strane, particolari, belle e colorate – dice a Il Letimbro – La curiosità e la ricerca dell’originalità sono nel mio carattere”.

Sissi ha cominciato a premere il “click” da bambina, quando per passatempo ritagliava immagini e collezionava cartoline con i tramonti. “Sempre ho avuto l’’occhio fotografico’ e un’attenzione ai dettagli – racconta – Ho seguito alcune lezioni con GiBi Peluffo e Roberto Malacrida ma mai veri corsi di formazione: per me la fotografia non è la tecnica, come i tempi di esposizione o l’apertura del diaframma, che non conosco, ma l’istinto stesso dello scatto. Non ho mai montato flash o cavalletti e neanche ritocco troppo le immagini, mi gratifica di più fotografare a seconda del momento e del luogo”.

In passato Sissi Campanella ha tenuto mostre “su richiesta”, di cui una persino nell’atrio del Teatro “Chiabrera” di Savona, ma non ne ha in programma per il futuro: “È faticoso trovare un filo conduttore, le mie foto un giorno raccontano una cosa e quello dopo un’altra e sembrano prodotte ciascuna da autori diversi. Le immagini mi parlano tantissimo e delle volte le ripenso la notte – rivela – Due miei scatti sono stati utilizzati per altrettante campagne promozionali sulla Liguria e uno, che ritraeva il lampadario di Palazzo Ducale a Genova, in una pubblicità: mi fa piacere, vuol dire che son piaciuti!”.

Si potrebbe dire dunque che per Sissi la fotografia è quasi uno stile di vita. “A seconda delle circostanze è necessario guardare le cose con lo zoom o il grandangolo – afferma – il primo serve a mettere a fuoco ciò che stai vivendo, con il secondo hai la visione d’insieme e ne scopri il contorno. Da una situazione problematica vista con lo zoom è difficile uscire fuori: con il grandangolo puoi vedere la realtà intorno che ti aiuta a risolverla”.