Savona. Nella mattinata di ieri in un immobile di proprietà della Fondazione Iginio Delbuono & Figli si è tenuta l’inaugurazione del progetto “Case di Maria”, fortemente voluto, portato entusiasticamente avanti e realizzato dalla fondazione stessa e dalla Fondazione Diocesana Comunità Servizi. All’evento erano presenti tra gli altri le amministratrici e il presidente della Fondazione Delbuono, il presidente di Comunità Servizi Onlus Marco Berbaldi, la direttrice della Caritas diocesana Monica Siri e due operatori dell’organismo diocesano e il vicario generale diocesano don Angelo Magnano.
L’iniziativa è intitolata alla memoria della compianta Maria Delbuono, sorella maggiore di Luigi, il quale per volontà testamentaria ha determinato la nascita dell’omonima fondazione. Il capostipite della famiglia Delbuono, Iginio, era proprietario dello storico negozio di tessuti, abbigliamento e jeanseria sito all’inizio di via Pia, gestito dapprima unitamente alla moglie Caterina e successivamente dai tre figli Maria, Giovanni e Luigi.
Il progetto consentirà l’accoglienza in due alloggi di proprietà della Fondazione Delbuono, appositamente ristrutturati e arredati, con oneri a carico della fondazione stessa, per mamme con bambini e/o donne sole in stato di fragilità, con ciò dando vita all’obiettivo statutario dedicato alla solidarietà sociale. L’iniziativa offre una risposta al problema dell’emergenza abitativa, anche a fronte della grave e contingente crisi che molto spesso produce processi di emarginazione e isolamento, soprattutto per i soggetti appartenenti alle “fasce deboli”, e incarna pienamente l’animo di Maria Delbuono, la quale in vita si prodigava, spesso nel silenzio, ai bisogni delle persone più deboli, sorretta da una forte fede.
Le “Case di Maria” sono state infatti concepite e realizzate come punto di riferimento e luogo piacevole per occhi e cuore, in cui donne e bambini possano sentirsi accolti in un abbraccio familiare. Durante la permanenza le ospiti proseguiranno nei percorsi già intrapresi con l’ausilio della fondazione diocesana, che continuerà a garantire loro gli opportuni strumenti di accompagnamento, mentre le stesse beneficiarie potranno cominciare a sperimentare negli alloggi della Fondazione Delbuono un percorso di autonomia.
L’inaugurazione ha permesso agli intervenuti di prendere atto che la sinergia sviluppata in fase progettuale si è concretizzata nella realizzazione degli alloggi, soprattutto nella costruzione di una rete di rapporti umani. L’auspicio condiviso è che l’importante risultato possa essere “contagioso” e la formula di porre alloggi a disposizione di soggetti “fragili” possa essere seguita anche da altri.
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