L’evento di Pentecoste è “il tutto del cristianesimo”, perché narra un Dio intimo all’uomo, anzi, come ricorda il Papa in “Gaudete et exsultate, ci dice “che noi abitiamo in Lui, che Egli ci permette di vivere nella sua luce e sul amore” (n. 51).

È lo Spirito, “legame di reciproca intimità”, che scolpisce in noi il volto di Gesù, l’uomo delle beatitudini: “esse sono come la carta d’identità del cristiano” (n. 63).

Ma questa santità che è opera in noi dello Spirito del Risorto è una santità quotidiana, la “santità della porta accanto” (n. 7), perché -come ci ricorda il Papa- esiste anche “una classe media della santità”, che incontro quasi ogni giorno qui a Savona, e che ha riempito di gioia, in particolare, i miei giorni della Visita pastorale nella Vicaria di Vado. Con le parole del Papa, ce riconosce l’opera dello Spirito santificatore “nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere”.