Savona. Un pitch è un breve video utilizzato per trasmettere rapidamente un messaggio e convincere gli spettatori. Ogni anno la John Cabot University, ateneo privato statunitense con sede a Roma, organizza “Italy Pitches”, competizione dedicata alle scuole superiori: i partecipanti selezionano un’organizzazione italiana o internazionale contraddistinta da una forte responsabilità d’impresa e creano un filmato (pitch, appunto) in inglese che promuove efficacemente i suoi valori. Tra i 180 studenti in concorso quest’anno da molte parti d’Italia e dall’Argentina ci sono state anche tre studentesse della classe 3F dell’indirizzo linguistico del Liceo “Giuliano Della Rovere”, qualificatesi alla finale ma non vincitrici: Alessia Castellano, Virginia Genta e Yi Liu Jia (Sonia).
“Potevamo scegliere diversi marchi – dichiarano a Il Letimbro – abbiamo optato per Barilla perché è più alla nostra portata: ogni giorno tutti consumiamo pasta, grandi e piccoli, italiani e stranieri, e l’azienda rispetta seriamente la sostenibilità ambientale, ad esempio alimentando gli stabilimenti a pannelli solari. Spesso si parla solo della qualità dei prodotti ma non del lavoro che sta dietro e si sceglie un marchio in base al ‘sentito dire’ o alle proprie opinioni, senza prima informarsi”.
Le ragazze hanno montato il promo in una sola settimana, durante le vacanze di Pasqua, e “arrangiandosi” con software di base, in particolare PowerPoint. “Abbiamo puntato sui concetti chiave per presentare Barilla – spiegano – conoscevamo quasi nulla di ciò di cui parliamo nel filmato, è stata un’interessante scoperta! Certe volte a scuola il lavoro di gruppo è trascurato, questo concorso invece è stato interattivo e diverso dai soliti e ci ha consentito di sfruttare le nostre capacità”.
“Italy Pitches” è certificabile per 30 ore di PCTO (ex alternanza scuola – lavoro): l’obiettivo è mostrare ai giovani come trovare e “allenare” la propria voce per realizzare un cambiamento sociale. “È un valido progetto extracurriculare all’interno dei programmi di educazione civica – lo definisce la professoressa Tiziana Baeli, “tutor” delle alunne – I ragazzi di oggi sono molto ‘smanettoni’ con i cellulari ma poco con il computer: in questa competizione acquisiscono competenze trasversali utili per il futuro, ad esempio il confezionamento di un testo in un numero preciso di battute e minuti e in grado di catturare l’attenzione. Ciò che studiano sui libri confluisce così in un video di 2-3 minuti”. La docente auspica che “si possa riprodurre questo genere di iniziative nel territorio locale, ad esempio per pubblicizzare le eccellenze tipiche, come il Chinotto o l’olio d’oliva ligure”.
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