“Se da bambino mi chiedevano cosa volevo fare da grande rispondevo: ‘Il missionario!'”. Così ricorda don Camillo Podda (nella foto a sinistra), presidente dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero e parroco di San Dalmazio a Lavagnola e San Bernardo in Valle. “Dalla prima media alla quarta ginnasio frequentai il Seminario dei Padri Barnabiti a Genova – aggiunge – Nel ’68-’69 il direttore decise di farci incontrare uno psicologo: da tali sedute fu decretato che non ero adatto a fare il prete e che era meglio facessi il perito agrario. Così tornai in Sardegna dai miei genitori”.
Nel ’78 l’incontro con il gruppo di Comunione e Liberazione di don Luigi Ghigliazza ad Albisola. “Con i ragazzi di CL mi sentivo a mio agio, come in una condizione di libertà, e iniziai a chiedermi cosa voleva da me il Signore – racconta – Nel ’78 entrai in Seminario a Savona, dopo un periodo di meditazione in Sardegna, e decisi di interrompere gli studi universitari. Eravamo circa 120 ragazzi, oggi non è più così, è cambiato il clima sociale e ci sono grandi difficoltà. Lo vediamo anche nel Sinodo diocesano, in cui si vuole riformare la Chiesa senza riformare se stessi. Cristo è conosciuto ma non incontrato e rimane chiuso nel Vangelo. È importante che Cristo ci parli oggi”.
“Lo stesso papa Francesco sottolinea che il cristianesimo non si diffonde per proselitismo ma per fascino e capacità di corrispondenza al cuore umano – sottolinea don Podda – Gesù va incontrato ma noto che anche i preti hanno difficoltà a parlare di Cristo come presenza nella vita e se ne descrivono le doti morali, come se si parlasse di un assente. Anche nei documenti del Sinodo si scorrono pagine e pagine in cui il nome di Gesù non compare, al massimo viene nominato Dio ma Dio si è fatto uomo e va incontrato nei volti di coloro che ha legato a sé, che lo riconoscono e lo seguono ognuno con i propri limiti”.
“Il fascino di Gesù è che risponde in ogni tempo ai desideri del cuore dell’uomo, che sono giustizia, bontà, bellezza, amore – conclude il sacerdote – Lui ci chiede di seguirlo e non si impone, noi però andiamo dietro alle nostre riduzioni dettate dalla mentalità del mondo. La Chiesa ha bisogno di uomini che amano Cristo o riconoscono di essere amati da Lui”.