“Prendete, questo è il mio corpo”; “questo è il sangue dell’alleanza, che è versato per molti”. Il testo di Marco riporta le sillabe preziose pronunciate da Gesù nel Cenacolo, il giorno prima di morire. Sono parole che evidenziano innanzi tutto il legame essenziale e indissolubile tra Gesù e il sacramento del Pane e del Vino: l’Eucaristia non è “una cosa sacra” (quanti materialismi inconsapevoli nascono da certi fraintendimenti…), ma è Gesù, nel mistero della Sua Pasqua di morte e risurrezione. E’ memoria viva della Pasqua!
Ma è sulla parola detta sul calice che vorrei per un attimo fermarmi, “commentata” dalla lettera agli Ebrei: “il sangue di Cristo -il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio- purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente”.
Perchè nel Cenacolo Gesù riprende il gesto compiuto da Mosè al Sinai, quando prese il sangue e ne asperse il popolo: è Gesù la nuova e definitiva alleanza, che compie e abolisce tutti i sacrifici! Nel dono di sé sulla Croce, “Gesù libera l’uomo dalla paura della morte, che è la paura che più di altre incentiva la pratica sacrificale.
La festa grande di oggi, allora, annuncia una bella notizia: un Dio alleato degli umani. Perchè Dio non è un vampiro che vuole il nostro sangue, ma un Dio che si fa nutrimento della nostra vita. Ed è nel segno della gratitudine che, dopo aver mangiato il Pane, sosteremo stasera in preghiera, adorando la dismisura dell’amore di Dio, che l’Eucaristia ci rivela.
Corpus Domini 2021. Omelia
“Prendete, questo è il mio corpo”; “questo è il sangue dell’alleanza, che è versato per molti”. Il testo di Marco riporta le sillabe preziose pronunciate da Gesù nel Cenacolo, il giorno prima di morire. Sono parole che evidenziano innanzi tutto il legame essenziale e indissolubile tra Gesù e il sacramento del Pane e del Vino: l’Eucaristia non è “una cosa sacra” (quanti materialismi inconsapevoli nascono da certi fraintendimenti…), ma è Gesù, nel mistero della Sua Pasqua di morte e risurrezione. E’ memoria viva della Pasqua!
Ma è sulla parola detta sul calice che vorrei per un attimo fermarmi, “commentata” dalla lettera agli Ebrei: “il sangue di Cristo -il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio- purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente”.
Perchè nel Cenacolo Gesù riprende il gesto compiuto da Mosè al Sinai, quando prese il sangue e ne asperse il popolo: è Gesù la nuova e definitiva alleanza, che compie e abolisce tutti i sacrifici! Nel dono di sé sulla Croce, “Gesù libera l’uomo dalla paura della morte, che è la paura che più di altre incentiva la pratica sacrificale.
La festa grande di oggi, allora, annuncia una bella notizia: un Dio alleato degli umani. Perchè Dio non è un vampiro che vuole il nostro sangue, ma un Dio che si fa nutrimento della nostra vita. Ed è nel segno della gratitudine che, dopo aver mangiato il Pane, sosteremo stasera in preghiera, adorando la dismisura dell’amore di Dio, che l’Eucaristia ci rivela.