LA CATTEDRALE MEDIEVALE SUL PRIAMAR
La Cattedrale di N.S. Assunta che oggi conosciamo, ha un’origine molto travagliata e dolorosa, tuttavia segnata da eventi che gettarono luci di speranza su di essa e soprattutto sulla città ed i suoi abitanti. Nel 1543, l’antica Cattedrale, che sorgeva nel quartiere del Priamar (promontorio sul mare che ospitava il cuore medievale della città savonese), fu distrutta per volontà della Repubblica di Genova insieme a tutti i numerosi edifici religiosi e civili che le sorgevano intorno, costituendo il nucleo vitale della città. Sul promontorio doveva sorgere una fortezza che è quella che, ancora oggi, domina la città di Savona. Sono commoventi le testimonianze storiche che raccontano la cronaca dei tristi eventi che accompagnarono l’abbandono e la spogliazione frettolosa dell’antica cattedrale. In particolare sappiamo da Agostino Abate (nella trascrizione dell’Assereto) che il 24 Aprile 1543 il podestà promulgò il bando col quale veniva vietato a chiunque di recarsi nel duomo.In maniera frettolosa i massari del duomo e, con loro, molti cittadini, insieme ai preti presero il Santissimo Sacramento dal duomo e, con la massima solennità possibile, lo portarono nella chiesa di San Pietro (c.d. “il vecchio”), in un clima di grande commozione e sofferenza. Alcuni massari e cittadini fecero il possibile, nonostante il brevissimo tempo concesso dal podestà, per portare via dal duomo quanti più oggetti preziosi fosse possibile, per metterli al riparo. Assieme al SS. Sacramento si effettuò anche la traslazione nella Chiesa di S. Pietro del Corpo del Beato Ottaviano vescovo di Savona dal 1123 al 1133, che nella Cattedrale del Priamar era tenuta in cripta.
SAN PIETRO IL VECCHIO
Distrutta la splendida Cattedrale, dunque, occorreva darle una nuova sede presso una delle chiese presenti in città. In un primo momento la Cattedrale fu accolta presso la chiesa di San Pietro (c.d. “il vecchio”) che sorgeva presso la torre del Brandale (oggi questa chiesa non esiste più), ma presto questa sede si rivelò inadeguata e si pensò di trasferire la Cattedrale presso la chiesa di San Francesco, dove viveva la comunità dei Frati Francescani Conventuali. La scelta di S. Francesco come nuova Cattedrale non era gradita ai Frati che la officiavano e presso la quale avevano il loro convento (presso il quale visse una parte della sua vita colui che divenne Papa con il nome di Sisto IV). I Frati non vollero cedere se non alla forza. Il loro malcontento era condiviso dalle famiglie nobili e dai cittadini di Savona. Tuttavia inizialmente era ancor viva la speranza che la scelta di S. Francesco come Cattedrale fosse solo una tappa, in attesa di una definitiva sistemazione in altra località. Il 9 settembre 1556 il Papa Paolo IV, con sua Bolla, concesse la Chiesa dei Minori Conventuali di S. Francesco come sede per la Cattedrale. Il 3 ottobre dello stesso anno ne prese possesso Vincenzo Prarella Vicario Generale di Nicolò Fieschi, Vescovo di Savona.
SAN FRANCESCO E LA NUOVA CATTEDRALE
Tuttavia anche la chiesa di San Francesco, a motivo delle sue dimensioni, si dimostrò presto inadeguata alle necessità di una Cattedrale.Dopo molte incertezze toccò al vescovo, Mons. Pietro Francesco Costa (1587-1624), affrontare direttamente il problema con una decisione radicale: quella di demolire la Chiesa di S. Francesco ed edificare al suo posto il nuovo Duomo. Naturalmente tutto questo non poteva che alimentare il malcontento dei Frati ma anche di molti Savonesi, che vedevano distruggere una chiesa segnata da una tradizione tanto illustre. Così, nel 1589, la chiesa di San Francesco fu interamente demolita e, il 19 luglio di quello stesso anno, il Vescovo Pietro Francesco Costa, con grande solennità, pose la prima pietra marmorea per la costruzione della nuova Cattedrale. Tutto avvenne con grande solennità, alla presenza di tutto il Clero accolto processionalmente, dei Magistrati della Città, e del popolo accorso in grandissimo numero. Nelle fondamenta del nuovo edificio e sotto il Coro furono poste varie monete d’argento e di rame, coniate in Savona, con i simboli araldici della Città e della Madonna.Insieme alla chiesa francescana furono abbattuti anche un oratorio dedicato alla SS. Trinità ed un ospedale. L’opera di edificazione iniziò all’insegna di una certo entusiasmo ma presto sorsero controversie di tipo prevalentemente economico tra le autorità ecclesiastiche e quelle civiche. L’effetto di questi dissapori fu che nel 1600 le maestranze incaricate della costruzione della chiesa cattedrale erano decise a fermare i lavori, proprio per mancanza di finanziamenti.
IL PRODIGIO DELLA COLONNA
Inaspettatamente e provvidenzialmente, fra le gravi tensioni che dividevano la città, si inserì il prodigio della Madonna della Colonna.
Il 14 Marzo 1601, verso mezzogiorno, mentre si stava demolendo il colonnato dell’antica chiesa di San Francesco, un’immagine della Madonna col Bambino, affrescata su una delle colonne, fu vista staccarsi e scendere lentamente a terra. Fu un evento straordinario che contribuì non poco a placare gli animi e a consentire la ripresa dei lavori, grazie anche al forte contributo economico portato dai fedeli, profondamente toccati nell’animo dal “miracolo della colonna”. I lavori ripresero e si riaccese la speranza di vedere completare l’opera secondo i progetti dell’architetto savonese Orazio Grassi (Gesuita) e di ridare alla Cattedrale la bellezza e lo splendore di quella medievale, che sorgeva anticamente sul Priamar e che i Genovesi avevano raso al suolo. Presto si portò a compimento la costruzione della parte muraria del tempio. Nel 1602 si chiese il permesso a Genova di innalzare il campanile ma i lavori furono rimandati per la diminuita quantità delle entrare finanziarie. Soltanto nell’aprile del 1605 la Cattedrale poté essere consacrata. La costruzione del campanile venne ripresa nel 1611 ed ultimata due anni più tardi. Nel 1628 si sistemava il pavimento interno, mentre la cupola e la facciata rimanevano da completare. La prima facciata fu eretta nel 1840 dall’architetto savonese Giuseppe Cortese, mentre la seconda, opera dell’architetto Guglielmo Calderini, venne ultimata nel 1887.La lanterna sopra la cupola fu elevata poco prima del 1929.
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