La Cappella Sistina
La Cappella Sistina é uno dei monumenti più prestigiosi della città di Savona, come dimostra anche la sua denominazione, indicativa del rapporto di committenza che la lega all’omonima – e ben più nota – Cappella Sistina di Roma. Entrambe le costruzioni si devono infatti alla volontà dello stesso Pontefice, Sisto IV (1471-1484), ed entrambe costituiscono testimonianza del mecenatismo di quel papa e del nipote cardinale Giuliano Della Rovere, elevato più tardi al soglio pontificio con il nome di Giulio II (1503-1513).
SISTO IV (1414 – 1484)
Francesco della Rovere (Celle Ligure, località Pecorile 1414 – Roma 1484), di antica famiglia savonese, entrato nell’ordine dei frati minori conventuali, dei quali divenne ministro generale nel 1464, si addottorò nel 1444 a Padova; successivamente insegnò teologia, logica e filosofia a Padova, Bologna, Firenze, Perugia e Siena. Nominato cardinale nel 1467, fu eletto papa nel 1471, assumendo il nome di Sisto IV.
L’ascesa al papato di Francesco Della Rovere favorì, a Roma e nel Lazio, l’opera di ricostruzione ed ampliamento di molti edifici religiosi.
Il suo intervento si rivolse essenzialmente ad edifici conventuali appartenuti all’Ordine francescano. Era pertanto naturale che il papa si ricordasse anche del convento presso il quale aveva ricevuto la prima istruzione religiosa dall’età di nove anni, coltivando la sua vocazione religiosa.Ancora da ministro generale dell’Ordine, Francesco mostrò una predilezione per il convento savonese, dove si ritirò per un periodo di convalescenza nel 1467 poco prima della sua nomina cardinalizia. Con l’elezione papale il convento ricevette un nuovo e più organico assetto.L’intervento papale sulla cappella segue un orientamento diffuso proprio nel secolo XV, che vede affermarsi sempre più una funzione pubblica dei locali più rappresentativi del convento ed una apertura alle grandi famiglie cittadine nella ristrutturazione di spazi che, fino ad allora, erano di esclusivo dominio del convento.
L’intervento del papa non avvenne all’indomani della sua elezione al soglio pontificio, ma a distanza di dieci anni, nel 1481.
LA CAPPELLA SISTINA: SAVONA E ROMA
Mentre a Roma, con la creazione della Cappella Vaticana, Sisto IV volle fornire il Palazzo papale di un luogo adatto alle manifestazioni pubbliche della sua autorità spirituale e della sua maestà quale capo della Chiesa, a Savona, spinto dai ricordi dell’infanzia, volle edificare una cappella funeraria per i genitori Leonardo della Rovere e Luchina Monleone, ormai scomparsi, ubicandola proprio nell’ambito del Convento francescano ove il padre, fin dal 1425, si era assicurato la sepoltura per sé e per la sua famiglia.
Nel 1481 iniziò quindi la trasformazione della sala capitolare del convento in cappella funeraria. Per quanto riguarda gli artefici della decorazione pittorica e scultorea, Sisto IV orientò a Savona le proprie preferenze su artisti attivi in ambito locale, che avrebbero operato nel rispetto delle direttive impartite dal pontefice ma esprimendosi con un linguaggio figurativo radicato nella realtà culturale di appartenenza. Per la Cappella Vaticana, invece, fece scelte di grande levatura e prestigio, commisurate all’importanza ufficiale del manufatto architettonico di cui gli apparati iconografici sarebbero stati fondamentale parte integrante. Nel 1483 a Savona il papa chiamò Giovanni Mazzone per realizzare il ciclo pittorico absidale e il polittico dell’altare. L’austera cappella era ad aula rettangolare ed era coperta da una volta a padiglione lunettata decorata al centro da due tondi serra volta con le armi dei Della Rovere. Lungo l’aula correva affreschi a finti parati di broccato, sormontati da un cornicione di teste d’angelo e festoni vegetali.
L’abside era a pianta quadrata, sormontata da una cupola dipinta a fondo stellato. Sul lato sinistro dell’abside era collocato il mausoleo marmoreo dei genitori del papa, realizzato dai fratelli Michele e Giovanni D’Aria.
LA CAPPELLA SISTINA DI SAVONA
Nel 1762-64 Francesco Maria, ultimo discendente della famiglia Della Rovere, che di essa aveva avuto da sempre il patronato, decise di rinnovare la Cappella Sistina caduta in abbandono.ebbe salva l’esistenza, ma non l’aspetto. Il 3 novembre 1760 Francesco Maria Della Rovere si impegnò infatti ad effettuare un restauro radicale. Egli aveva gusti “moderni” per cui non esitò ad intervenire attuando una vera e propria metamorfosi del manufatto architettonico, attraverso opere di carattere strutturale e decorativo che l’avrebbero trasformato da cappella funeraria rinascimentale in fastosa chiesa barocca. A tale fine, per ampliare l’abside trasferì nell’aula il monumento funebre facendo incidere a ricordo dei lavori da lui promossi la lastra marmorea posta al centro del basamento. Inoltre decorò con stucchi le nuove superfici murarie. A riguardo del fastigio che sovrasta l’altare, in origine faceva da cornice ai tre scomparti centrali del cosiddetto “Polittico Della Rovere” del Mazone, incastonati al suo interno, insieme alla cuspide, come memoria storica di una committenza di cui la cappella si era giovata anche pittoricamente. Ma nel 1814 le tre tavole suscitarono l’interesse del direttore generale del Louvre, Vivant De-non, il quale riuscì ad acquistarle per il grande museo parigino dopo due anni di trattative con i Grillo Cattaneo, eredi dei Della Rovere. Furono rimpiazzate, nel fastigio dell’altare, dalle tele del Tagliafichi, raffiguranti l’adorazione dei pastori e Santa Caterina Fieschi.Attualmente il trittico di Giovanni Mazzone è conservato al Petit Palais di Avignone, mentre la cuspide è esposta nella Pinacoteca civica di Savona
MONUMENTO SEPOLCRALE
Per la realizzazione del monumento sepolcrale dei coniugi Leonardo Della Rovere e Luchina Monleone e la fornitura degli altri manufatti marmorei destinati alla cappella, i procuratori di Sisto IV, in data 29 dicembre 1481, diedero incarico ai fratelli Michele e Giovanni d’Aria, i quali avrebbero dovuto configurare la tomba come da progetto fornito dallo stesso pontefice. Sopra un massiccio basamento, due lesene, con decorazione a candelabra, sostengono una trabeazione avente un fregio ornato da quattro teste d’angelo ad ali simmetricamente aperte. Sovrasta il timpano con due angeli reggenti un tondo con le armi papali. Il vano racchiude l’urna, la cui parte anteriore è festonata mentre al di sotto vi é una rete a larghe maglie. Sempre sulla parete anteriore dell’urna in una tabella rettangolare, con anse a coda di rondine, si può leggere la seguente epigrafe:
IVNCTA LEONARDO CONIVNX
LVCHINA QVIESCIT
FILIVS HAEC SIXTVS PAPA
SEPVLCRA DEDIT
Sopra il sarcofago è scolpita a rilievo la Madonna in trono col Bambino, a destra Sisto IV presenta i genitori alla Vergine, a sinistra compaiono le figure di S. Francesco e S. Antonio da Padova.
L’ORGANO PICCALUGA 1764
L’organo della Cappella Sistina costituisce un’importante testimonianza del mecenatismo musicale roveresco a Savona. La sua costruzione é infatti coeva alle trasformazioni architettonico-decorative dell’edificio realizzate tra il 1762 e il 1764 per volere di Francesco Maria Della Rovere (1695-1768), come lo dimostra la cassa lignea completamente integrata con la decorazione parietale. Benefattore e protettore di letterati, Francesco Maria Della Rovere fu anche mecenate della musica, cui rivolse una particolare attenzione proprio in quegli stessi anni ordinando la costruzione di ben tre organi: uno (nel 1762) per la cappella della sua sontuosa villa edificata ad Albisola Superiore negli anni 1743-48 su una preesistente costruzione cinquecentesca; uno per la rinnovata Cappella Sistina (1764) ed infine uno “grandioso, corrispondente alla nobiltà del suo pensare” per la Cattedrale di Savona (1767). Gli organari erano tutti esponenti della scuola ligure settecentesca. Le caratteristiche tecniche dell’organo della Sistina sono quelle tipiche dell’organo ligure settecentesco: prospetto tripartito, tastiera di 45 tasti, pedaliera a 9 pedali, accessori (tamburo e rosignoli), 10 registri (ripieno, flauto in ottava, voce umana, cornetto a 3 file).
Le sue particolarità distintive, oltre alla sopracitata cassa rococò sono: il prospetto tripartito mistilineo di chiara derivazione fiamminga e la timbrica strumentale anch’essa nordica. La Cappella Sistina è stata interamente restaurata tra il 1988 il 1993 grazie al Ministero per i beni culturali ed ambientali; l’organo è stato restaurato del 2008 grazie alla Conferenza Episcopale Italiana, alla Compagnia San Paolo, alla Fondazione De Mari Carisa e alla Diocesi di Savona-Noli. Sia in Cappella Sistina che in Cattedrale si tengono abitualmente concerti d’organo.
Bibliografia:
Giorgio Rossini, “LA CAPPELLA SISTINA DI SAVONA, architettura francescana e mecenatismo roveresco”, Marco Sabatelli Editore, Savona, 2000.