Un altro grave lutto colpisce la Diocesi di Savona-Noli e proprio il Venerdì santo: all’ospedale San Paolo, dov’era ricoverato per Covid-19, il canonico don Silvio Delbuono ha concluso la sua vita terrena all’età di 77 anni. Anche lui si aggiunge così al lungo e triste elenco di oltre 200 sacerdoti morti in Italia a causa della malattia provocata dal Coronavirus.
Nato il 16 febbraio 1944 nel quartiere Legino, a Savona, dopo il diaconato il 18 febbraio 1967, don Delbuono fu ordinato presbitero il 16 settembre dello stesso anno. I suoi primi incarichi furono al servizio della Cattedrale di Nostra Signora Assunta, inizialmente come mansionario, poi, dal 1970, come economo spirituale.
Nel 1971 fu nominato vicerettore del Seminario vescovile e un anno dopo viceparroco della comunità di san Lorenzo, nel quartiere La Rusca. Nel novembre 1981 il primo incarico alla guida di una parrocchia, quella di sant’Andrea, nel centro storico cittadino (allora separata dalla vicina san Giovanni) mentre nel settembre 1985 fu trasferito a san Giuseppe, nel quartiere Oltreletimbro.
A partire dagli anni ’80 fu più volte membro del Consiglio presbiterale e del Collegio del consultori ma in quel periodo fu anche vicedelegato diocesano per l’Apostolato del mare e membro del consiglio della Caritas diocesana. Nell’estate 1989 tornò nella parrocchia di san Lorenzo ma questa volta come titolare. Nove anni più tardi, nel luglio 1998, fu trasferito alla Stella Maris di Albisola Capo.
In seguito divenne parroco san Giovanni Battista a Finalmarina, dove operò per undici anni esatti, dall’ 8 settembre 2002 all’8 settembre 2013, prima di rientrare a Savona per guidare pastoralmente le realtà di san Giovanni Battista e sant’Andrea.
Nel 2019, compiuti 75 anni, si era dimesso dal suo incarico per sopraggiunti limiti di età, venendo poi sostituito a ottobre da don Piero Giacosa, ma nel luglio dello stesso anno il vescovo Calogero Marino lo nominò nuovo rettore e legale rappresentante della Cattedrale di Savona, di cui era già canonico. Il suo lungo servizio pastorale alla Diocesi si è concluso dunque dov’era iniziato, da giovane sacerdote, oltre cinquant’anni fa.
In tutte le realtà in cui ha operato è sempre stato attento alla dimensione sociale del cristianesimo. Come giovane viceparroco in san Lorenzo andò nel Friuli colpito dal terremoto del 1976 e seguì una comunità di tossicodipendenti. Nella sua prima esperienza in sant’Andrea aveva ospitato la prima comunità di obiettori di coscienza della Caritas (fra i quali Francesco Calabria, Dario Ermellino e il dottor Marco Anselmo, primario di Malattie infettive all’ospedale San Paolo) e aveva seguito il doposcuola nei locali di via santa Rossello. Nella realtà di san Giuseppe aveva messo a disposizione i locali per ospitare la mensa Caritas, che ora è in via De Amicis.
Don Silvio era anche particolarmente attento e sensibile agli aspetti culturali: appassionato di musica, cantore, pianista e organista, negli ultimi anni era molto impegnato a valorizzare il complesso monumentale del Duomo.
Il Rosario sarà recitato sabato 3 aprile alle 18 in Cattedrale. Lunedì 5 aprile alle 11 sempre in Cattedrale il vescovo Calogero Marino celebrerà i funerali.